Mi fa piacere che tu abbia risolto. Tempo fa pure io aggiunsi solo un paio di centimetri di isolante per lasciare spazio al ricircolo dell'aria. Nel mio caso utilizzai della lana di vetro recuperata da un altro forno ma seppur di spessore esiguo, notai fin da subito un incremento in termini di efficienza energetica.
La rimozione del vetro è sconsigliabile perché una frazione di lampadina rimane all'interno della camera di cottura e quindi esposta anche al minimo colpo. Secondariamente, avresti un surriscaldamento della zona dedicata ai collegamenti elettrici dal momento che l'aria calda all'interno del forno, non avrebbe più alcun ostacolo nel passaggio da un punto all'altro. In ultimo, tutto il fumo/vapore generato nella cottura delle pietanze, avrebbe anch'esso la strada spianata verso il compartimento esterno.
Il portalampade che hai linkato è fruibile per il tuo P134H a patto di praticare il giusto scasso nella lamiera.
Ho effettuato una modifica su un P134HA più recente del tuo ma anch'esso era sprovvisto di termostato di sicurezza. Sembrerebbe una cosa normale per la versione a camera alta.
L'odore che senti è quasi sicuramente causato dalla colla del nastro. Mano a mano che secca dovrebbe scomparire. Ti consiglio di tenere in posizione la coibentazione con due/tre giri di filo di ferro (se di filo inox ancora meglio) e di evitare il nastro. I materiali isolanti più idonei sono la fibra ceramica e la lana di roccia per alte temperature (come quella per le canne fumarie).
In questa foto puoi vedere come la coibentazione venga tenuta in posizione tramite due anelli di filo di ferro
Dipende da cosa vuoi ottenere. Per la romana dovresti ridurre l'idratazione a 55-58%; per qualcosa di meno croccante 60%. Due minuti e mezzo di cottura, circa.
Non si possono prendere la responsabilità di avallare una modifica ad un modello di forno che loro non hanno mai testato con resistenza maggiorata, tutto qui. Al tuo forno non succede un bel nulla con una resistenza più potente rispetto a quella originale. Procedi senza indugi dal momento che i termostati hanno le stesse fattezze da anni e la coibentazione non è altro che uno strato di lana di roccia da 3 cm, anch'esso sempre uguale da parecchio tempo.
50 °C li recuperi starando il termostato. Potresti partire con questa modifica e capire se ti basta o se fosse il caso di sostituirlo con uno da 450-500 °C.
Una brasatura forte effettuata con castolin o leghe simili ha una tenuta inimmaginabile. Dovrebbe solo permettere l'avvitamento dell'ugello nella sua sede, operazione semplificabile utilizzando un po' di svitol o di sapone anche se di per sé, non dovrebbe comportare problemi a prescindere. A dirla tutta sono un po' meravigliato dell'accaduto perché spezzare un ugello non è proprio semplice.
La cosa più importante da capire è il passo del filetto. Qualora non fossi pratico rivolgiti ad un negozio di idraulica portandogli il pezzo di filetto spezzato. Se fosse un passo "gas", basterebbe comprare un tappo maschio con lo stesso filetto e forarlo con un trapano. Punta da 1 mm (non è il 0.03 mm che fa la differenza). Se fosse un passo metrico, occorrerebbe fare la stessa cosa ma partendo da un bullone.
Fatto salvo che la rottura sia netta, potresti anche ipotizzare di rivolgerti ad un fabbro che possa saldarti le due parti mediante brasatura forte con una lega tipo castolin o similari.
