Il panettone ... con le farine di un tempo (le farine di Umberto)

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    Si il panettone, quello che ad oggi tutti cercano di fare più carico di burro, più carico di tuorli, con più zucchero, con più sospensioni, con più di ogni cosa.... dimenticandosi di quelli che dovrebbero essere i veri sapori.

    Si i veri sapori, in primis quelli della farina. La farina, che tutti ormai cercano sempre più forte, con sempre più glutine, con sempre più additivi e miglioratori.
    Si perché ormai nessuno guarda più a come è fatta una farina, ma solo al W e al P/L. Come se fossero le uniche due cose importanti di una farina. Dimenticandosi, oppure non volendolo sapere proprio, come viene fatta una farina, come viene coltivato il grano, con quale cura vengono realizzati i prodotti che ogni giorno costituiscono la base della nostra alimentazione, senza voler sapere la provenienza dei grani con cui viene fatta la pasta, il pane, i biscotti o i cracker che mangiamo.
    Per questo motivo da qualche anno sto invertendo la tendenza, cerco di prendere prodotti sempre più naturali possibili e possibilmente anche locali, coltivati nelle zone di pertinenza a Roma, adattando la cucina a quello che il territorio ci offre e non il contrario.

    Grazie anche ad Umberto che ogni giorno ci mette anima e cuore, ogni giorno sabato e domenica compresa, perché la natura non lo sa che è domenica e che è il giorno in cui ti dovresti riposare.

    Ed ecco perché ho deciso di realizzare il panettone proprio con le farine di Umberto, proprio per sfatare il mito che per fare il panettone servono farine super tecniche, farine che vengono dall'altra parte del mondo o da posti più remoti dell'EurAsia.

    Per riscoprire i sapori di un tempo, basta appunto rispolverarli. Ecco come si fa.
    Propongo la ricetta in due varianti.
    La prima è in lievitazione mista, ovvero si usa lievito madre e lievito di birra in contemporanea.
    E' facile da fare e si può fare in una giornata. Per chi è alle prime armi con il lievito madre è perfetta.
    Non richiede grandi preparazioni del lievito madre ed è sempre un sicuro successo.
    Unica pecca è che il lievito di birra tende ad asciugare leggermente l'impasto e la durevolezza del prodotto finale è più corta. Ma il risultato è eccezionale comunque.

    La seconda invece è la classica ricetta del panettone a lievitazione naturale.

    PANETTONE A LIEVITAZIONE MISTA

    Lievitazione mista
    Lievitino
    30 g di farina
    30 g di acqua
    3 g di lievito di birra fresco o 1 g secco

    1° Impasto
    203 g di farina abbondanza
    51 g di acqua
    56 g di lievito naturale
    71 g di zucchero
    71 g di tuorli
    57 g di burro

    2° Impasto
    51 g di farina
    6 g di acqua
    70 g di zucchero
    33 g di tuorli
    3 g di sale
    70 g di burro

    Aromi
    99 g di uvetta
    141 di arancia candita
    zeste di una arancia
    Zeste di un limone
    Vaniglia

    Procedimento
    Si parte facendo un rinfresco al lievito madre (almeno uno va fatto!!!!) e si pone a lievitare a 27 °C. Dopo circa due ore, si prepara il lievitino (un poolish) con il lievito di birra e si pone a lievitare anche questo a temperatura ambiente. Dopo circa due ore il lievitino dovrebbe essere pronto, in contemporanea con il lievito madre. Il poolish si riconosce che è pronto quando comincia a collassare al centro.

    Versare tutta le farine nella ciotola insieme all’acqua e al lievito madre ed unire anche il lievitino.

    Avviare la macchina e far formare una palla liscia ed uniforme. Se l’impasto lo richiede, ovvero se dopo un paio di minuti non comincia a legare ma rimane ancora grumoso, unire circa un terzo dei tuorli a disposizione.

    Effettuare la prova del velo per verificare l’incordatura.

    Se l’impasto ha legato perfettamente, unire il secondo terzo dei tuorli e la metà dello zucchero.

    Quando entrambi sono stati assorbiti e l’impasto ha ripreso corda, unire il resto dei tuorli insieme al resto dello zucchero.

    Infine unire il burro in 3 volte, attendendo che sia stato completamente assorbito prima di unire il successivo.

    A questo punto prelevate una pallina di impasto e mettetela in un contenitore trasparente per verificare l'effettiva crescita. Fate un segno sul contenitore dove arriva l'impasto appena inserito, ed un segno che indichi la crescita in volume del triplo (1+2).
    Mettere a lievitare il primo impasto alla temperatura di 27° C.

    L’impasto a lievitazione mista impiegherà circa 4 ore a raggiungere il triplo. Se non ha raggiunto il triplo durante le 4 ore, attendere fino al raggiungimento del triplo del volume iniziale.

    Nel frattempo prepariamo la massa aromatica ed ammolliamo l’uvetta

    Lavare molto bene l’uva passa, risciacquandola anche 4 o 5 volte. Lasciare in ammollo per circa 30-60 minuti. Quando l’uvetta sarà ben idratata, scolare e riporre in un recipiente chiuso. Volendo potete aromatizzarla in questa fase con qualche liquore, io ad esempio la aromatizzo con crema di limoncello e liquore all'arancia.

    Grattare le zeste (scorza esterna) di arancia e limone, prendere circa 30-40 g di canditi dal complessivo della ricetta e tritateli a coltello finemente, prendere 30 g di burro e mettere tutto sul fuoco fino ai primi sfrigolii. Spegniamo il fuoco e versiamo il composto in un recipiente. Riponiamo il tutto in frigorifero a solidificare.

    Quando il primo impasto è pronto, riporre il contenitore in frigo per circa 45 minuti, in modo che il primo impasto cali di temperatura.

    Prepariamo nel mentre gli ingredienti del secondo impasto e riponiamoli in frigorifero o in freezer perché siano ben freddi al momento dell’utilizzo.

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    Mettiamo il primo impasto in macchina insieme a tutta la farina e lasciamo girare fino a che non ha ripreso bene la corda. Effettuiamo sempre la prova del velo per verificare che la massa abbia una buona incordatura.

    Inseriamo il primo terzo di tuorli insieme ad un terzo dello zucchero. Attendiamo sempre che sia stato sempre tutto assorbito facendo attenzione a non perdere la corda dell’impasto.

    Continuiamo così fino a finire i tuorli e lo zucchero.

    Quando è stato tutto assorbito inserire il sale.

    Prendere il burro e dividerlo in tre parti, inserire un terzo per volta attendendo sempre che il precedente sia stato assorbito.

    Quando tutto il burro è assorbito, poniamo la macchina alla minima velocità e inseriamo gradualmente le sospensioni, prima l’arancia candita e poi l’uvetta.

    Quando entrambi gli ingredienti sono stati amalgamati, fermare la macchina ed estrarre l’impasto dalla ciotola.

    Sarebbe consigliabile mettere l’impasto a maturare in frigorifero per 12-18 ore.
    Se si sceglie questa strada estrarre l'impasto dal frigorifero ed attendere circa 90 minuti che torni a temperatura ambiente.

    Dividiamo l'impasto nelle pezzature necessarie. Solitamente si mette circa un 5% in più di impasto rispetto alla capacità del pirottino (se da 1 kg metteremo 1050 g di impasto).
    Effettuiamo a questo punto una prima pirlatura dell'impasto.Effettuare una seconda pirlatura e mettere a lievitare a 26 °C con l’80% di U.R. (Umidità Residua).

    Quando l’impasto arriva al bordo, accendere il forno a 170 °C.

    Lasciare nel mentre il panettone scoperto in modo che formi una pellicina sulla parte superiore.

    Incidere, scarpare ed infornare il panettone.

    Per la pezzatura da 500 g circa 45 minuti a 160-170 °C.

    Per la pezzatura da 1000 g circa 55-60 minuti a 160-170 °C.

    Sfornare a 95 °C al cuore o fare la prova stecchino. Sfornare quando lo stecchino è asciutto.

    Inforcare il pirottino alla base e mettere ad asciugare il panettone a testa in giù per almeno 12 ore.
    Se non si mette a testa in giù a raffermare la struttura, la massa collasserà su se stessa.

    Insacchettare e lasciare chiuso per minimo 3 giorni in modo che gli aromi si sviluppino appieno.


    PANETTONE A LIEVITAZIONE NATURALE

    Lievitazione Naturale
    1° Impasto
    220 g di farina abbondanza
    63 g di acqua
    83 g di lievito naturale
    77 g di zucchero
    77 g di tuorli
    62 g di burro

    2° Impasto
    55 g di farina abbondanza
    19 g di acqua
    61 g di zucchero
    25 g di tuorli
    3 g di sale
    62 g di burro

    Aromi
    96 g di uvetta
    138 g di arancia candita
    Zeste di una arancia
    Zeste di un limone
    Vaniglia

    Procedimento
    Versare tutta le farine nella ciotola insieme all’acqua e al lievito madre.

    Avviare la macchina e far formare una palla liscia ed uniforme. Se l’impasto lo richiede, ovvero se dopo un paio di minuti non comincia a legare ma rimane ancora grumoso, unire circa un terzo dei tuorli a disposizione.

    Effettuare la prova del velo per verificare l’incordatura.
    Se l’impasto ha legato perfettamente, unire il secondo terzo dei tuorli e la metà dello zucchero.
    Quando entrambi sono stati assorbiti e l’impasto ha ripreso corda, unire il resto dei tuorli insieme al resto dello zucchero.
    Infine unire il burro in 3 volte, attendendo che sia completamente assorbito prima di unire il successivo.

    A questo punto prelevate una pallina di impasto e mettetela in un contenitore trasparente per verificare l'effettiva crescita. Fate un segno sul contenitore dove arriva l'impasto appena inserito, ed un segno che indichi la crescita in volume del triplo (1+2).
    Mettere a lievitare il primo impasto alla temperatura di 27° C.

    L’impasto a lievitazione naturale impiegherà circa 12 ore a triplicare il suo volume. Se durante le 12 ore non è ancora triplicato, attendere fino a che non abbia raggiunto il triplo, pena un ritardo nei tempi di lievitazione del secondo impasto.

    Nel frattempo prepariamo la massa aromatica ed ammolliamo l’uvetta

    Lavare molto bene l’uva passa, risciacquandola anche 4 o 5 volte. Lasciare in ammollo per circa 30-60 minuti. Quando l’uvetta sarà ben idratata, scolare e riporre in un recipiente chiuso.

    Grattare le zeste (scorza esterna) di arancia e limone, prendere circa 30-40 g di canditi dal complessivo della ricetta e tritateli a coltello finemente, prendere 30 g di burro e mettere tutto sul fuoco fino ai primi sfrigolii. Spegniamo il fuoco e versiamo il composto in un recipiente. Riponiamo il tutto in frigorifero a solidificare.

    Quando il primo impasto è pronto, riporre il contenitore in frigo per circa 45 minuti, in modo che il primo impasto cali di temperatura.

    Prepariamo nel mentre gli ingredienti del secondo impasto e riponiamoli in frigorifero o in freezer perché siano ben freddi al momento dell’utilizzo.

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    Mettiamo il primo impasto in macchina insieme a tutta la farina e lasciamo girare fino a che non ha ripreso bene la corda. Effettuiamo sempre la prova del velo per verificare che la massa abbia una buona incordatura.

    Inseriamo il primo terzo di tuorli insieme ad un terzo dello zucchero. Attendiamo sempre che sia stato sempre tutto assorbito facendo attenzione a non perdere la corda dell’impasto.

    Continuiamo così fino a finire i tuorli e lo zucchero.

    Quando è stato tutto assorbito inserire il sale.

    Prendere il burro e dividerlo in tre parti, inserire un terzo per volta attendendo sempre che il precedente sia stato assorbito.

    Quando tutto il burro è assorbito, poniamo la macchina alla minima velocità e inseriamo gradualmente le sospensioni, prima l’arancia candita e poi l’uvetta.

    Quando entrambi gli ingredienti sono stati amalgamati, fermare la macchina ed estrarre l’impasto dalla ciotola.

    Mettere a puntare l'impasto in cella a 31 °C per circa un’ora.

    Spezzare l’impasto nelle porzioni desiderate ed effettuare la prima prilatura.

    Lasciate circa 20-30 minuti all’aria scoperto per far formare la pelle, dare una seconda pirlatura, effettuare la chiusura e mettere nel pirottino a lievitare a 27 °C in cella di lievitazione, con un 80% di U.R. (umidità residua).

    Quando l’impasto arriva ad un centimetro dal bordo, accendere il forno a 170 °C.

    Lasciare nel mentre il panettone scoperto in modo che formi una pellicina sulla parte superiore.

    Incidere, scarpare ed infornare il panettone.

    Per la pezzatura da 500 g circa 45 minuti a 160-170 °C.

    Per la pezzatura da 1000 g circa 55-60 minuti a 160-170 °C.

    Sfornare a 95 °C al cuore o fare la prova stecchino. Sfornare quando lo stecchino è asciutto.

    Inforcare il pirottino alla base e mettere ad asciugare il panettone a testa in giù per almeno 12 ore.
    Se non si mette a testa in giù a raffermare la struttura, la massa collasserà su se stessa.

    Insacchettare e lasciare chiuso per minimo 3 giorni in modo che gli aromi si sviluppino appieno.

    Se si intende mantenere il prodotto per lungo tempo, vi consiglio di dare una spruzzata con dell'alcool buongusto o del rhum o della vodka per evitare la formazione delle muffe.

    Infine ecco le foto di tutto il procedimento.
    Incordatura del primo impasto
    panettone_udp_1

    Prova del velo del primo impasto a lievitazione mista
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    panettone_udp_3
    panettone_udp_4

    Prova del velo del primo impasto a lievitazione naturale
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    Inserimento delle sospensioni
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    Massa pronta per essere porzionata
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    Prima pirlatura fatta
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    Massa a lievitazione naturale pronta
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    Tutti in cella a lievitare a 27 °C
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    Impasto a lievitazione mista in cottura
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    Panettoni appesi a testa in giu a raffermarsi.
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    Panettone a lievitazione naturale cotto ed imbustato
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    Interno e mollica.
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    Bellissimo post ma soprattutto mi piace tanto quello che hai scritto e che condivido in pieno.
    Il prodotto non ha bisogno di commenti perché e'veramente molto bello.
    Non vedo l'ora di provare la mia scorta di farine di Umberto .
     
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    Cavolo che lavoro, ottima anche la ricetta e lo svolgimento della stessa, l'ho provata lo scorso anno con risultati eccellenti.
    Ottimo lavoro Fabrizio.
     
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    Fantastico!
     
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    Che voglia di natale :)
     
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    Grazie Ragazzi! :)
     
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    Vabbe' Fabri, io a te non dico nulla. Che c'è da aggiungere che già non sappiamo?
    Ma posso almeno dire che ho sfornato il primo pane con le farine di Umberto e i sapori scaturiti mi hanno fatto ripensare ai tempi di quando da pischello assaggiavo pane da forni incredibili il cui solo profumo emanato mi faceva girare la testa.
    Grande farina. Grande scoperta.
     
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    Grande Shakin, che bei panettoni e ottime spiegazioni per la realizzazione.

    Ma quante ciotole Kenwood hai ? :D .... manco il rivenditore ne ha tante...

    Saluti.
     
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    hahah danny non sono mica mie, magari, 8 kenwood in parallelo sai che figata?

    no sono le ciotole dei corsisti che stanno in cella di lievitazione.
    Metto qualche foto dei panettoni realizzati dai corsisti.

    corso1
    corso2
    corso3
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    Ottima spiegazione, e prodotti bellissimi.Complimenti anche ai corsisti.
     
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    Buongiorno Fabrizio, bellissimo post! Peccato non esser venuto quel giorno da Umberto, mi avrebbe fatto piacere salutarti. A presto!
     
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    Grazie Giuseppe, ci saranno altre occasioni! Avrebbe fatto piacere anche a me!
     
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    Buongionro a tutti e un saluto particolare a Fabrizio.Seguendo il suo suggerimento posto qui i miei dubbi riguardanti la preparazione del panettone attraverso la sua ricetta assimilita al corso del 14 ottobre presso il Molino di Umberto.Come gia detto a lui sul blog a parte il sapore straordinario e la sofficita del risultato finale ho riscontrato notevoli difficolta nella lavorazione delle due fasi di impastamento .Ho adottato la lievitazione mista,fatto il lievitino e proceduto ad incorporare gli ingredienti secondo le indicazioni della ricetta e di quanto appreso al corso ( ho usato una farina con w 380 e precisamente questa
    www.molinomagri.com/it/prodotti/10-26-farine-marron
    tuttavia sia nel primo che nel secondo impasto ho avuto notevoli problemi al momento dell'inserimento dei tuorli tanto e' che l'incordatura vera e propria non l'ho mai raggiunta e per evitare il surriscaldamento ho interrotto e ripreso piu avanti l'impastamento con una temperatura finale cmq non superiore a 27 *. Il risultato finale e' stato un impasto veramente molto molliccio e appiccicoso tanto e' che anche la pirlatura e' stata difficoltosa. ( burro usato President professionnel ).
    Come anticipato sul blog a questo punto avendo fatto gia la terza prova credo che il problema sia nella capacita di assorbimento dei grassi da parte della farina perche come inserisco tuorli e burro l'incordatura svanisce...
    Da lunedi procedero con una ulteriore prova e postero delle foto per rendere meglio l'idea...
    Buona giornata a tutti

    P.s.: ho riscontrato anche io una scarsa crescita della cupola ( fatta prova con stampi panettone da 1/2 kg e un kg alti) ma la morbidezza e sofficita sono eccezionali anche se l'alveolatura non e' la stessa osservata al corso...
     
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    Che macchina hai per impastare?

    Una foto dei risultati ottenuti?
     
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    CITAZIONE (Franko61 @ 9/11/2018, 14:39) 
    Che macchina hai per impastare?

    Una foto dei risultati ottenuti?

    Una planetaria a spirale da 20 kg. Premessa...ho un panificio ma sul panettone non mi sono mai impegnato molto preferendo altri dolci caratteristici della zona. Ma quest'anno ho deciso di dedicarmi a sviluppare questa tipologia di dolce. Per questo ho frequentato il corso di Fabrizio... Foto aihme non ne ho fatte...sarà mia premura al prossimo tentativo di farne . Grazie a tutti
     
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36 replies since 16/10/2018, 13:44   1404 views
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