Buona pizza

Posts written by Kurando

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    Bellecose Cisky, quello che è nostro è tuo.
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    Hai aperto un topic ad arte!
    Nominandolo Barrette proteiche, verrà invaso da tutti i culturisti delle palestre italiane, stanchi d'inguirgitare chiare d'uovo a crudo e bramosi di cuocere e portarsi in sala pesi il risultato della tua ricetta! :D
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    C'ero anch'io ad Alassio.
    E posso parlare a ragion veduta visto che ho digitato fiumi di parole per testimoniare quei momenti.

    Personalmente non ho mai messo bocca negli interessi pecuniari della Confraternita, primo perché una passione programmata al solo profitto già m'annoia dopo dodici secondi, secondo perché ero appagato da altro e quest'altro era ben rappresentato da una mandria di pazzi scatenati pronti a tutto pur di pizzare e di trasmettere il meglio di se stessi.
    Poi vabbe', il resto è storia.
    Una storia troppo scontata e squallidona per avere ancora voglia di raccontarla.
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    Grande zio Japi.
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    Esprimendo massima solidarietà a tutti coloro che hanno avuto o ancora hanno problemi economici legati al zio virus, io al contrario ho pregato notti intere affinché il tempo si fermasse e io restassi in casa per sempre nei secoli dei secoli.
    C'è chi ha paragonato questi due mesi alla guerra.
    Ma non scherziamo.
    Una guerra in cui te ne stai barricato a casa in piagiama e le ciavatte a fare ciò che ti garba, con le comodità, internet e qualunque altra cosa dell'epoca moderna (non dimenticando che sono diventati tutti panificatori), deve tenere la parola guerra lontana a eoni di distanza.
    Per rispetto di chi le bombe se l'è beccate per davvero e la fame se l'è patita mica per scherzo.
    Detto questo, per me sono stati i mesi più belli e interessanti di sempre.
    Invece di fare quello che faccio sempre, ossia leggere un macello, spararmi film a nastro e sudare e faticare come un drago pei boschi, mi è salita la disciplina monastica e mi sono imposto una dieta come cristo comanda e lo studio massiccio della lingua inglese, recuperando quello che non ho mai voluto fare da stupido pischello ai tempi della scuola.
    Per cui, a lavoro la mattina e il pomeriggio inglese fino alla nausea. Of course!
    Mi sono dato fino a 31 dicembre 2020 e probabilmente nell'anno nuovo mi troverete a comunicare qui dentro solo in inglese (affari vostri).
    Per il resto, non ci si crede, ho seguito un po' l'orma di Marcone con la corda.
    Ho chiamato i miei vicini di casa (siamo solo in quattro, ognuno su un piano) e ho detto loro di non uscire per le scale a un'ora stabilita.
    Dopodiché ho aperto le finestre e ho cominciato a fare su e giù per le scale sbuffando come un fottuto vaporetto.
    Giorno dopo riposo e giorno dopo ancora fuori nel cortiletto nostro a saltare corda come se non ci fosse un domani.
    Ma a farla proprio fischiare. Tre minuti di fiamme, un minuto di riposo, tre minuti di fiamme, riposo, fiamme, riposo, and again, again, again... Ahahah. Infatti mi fa male tutto.
    E invece il 4 maggio mattina, sono uscito dal lavoro, sono andato a Villa Ada qua a Roma e ho corso talmente tanto e con gioia, che ho pensato: a fa il monaco benedettino dentro casa è da paura, ma girare e socializzare con chiunque ti capiti a tiro è una roba che proprio non si batte! Ahaha.
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    Io ho interagito con ogni singolo autore di quelle bellissime ricette.
    Ho lavorato tantissimo per non snaturare la scrittura di ognuno e ho solo dato una parvenza professionale al tutto.
    Detto questo, con ognuno ho instaurato un rapporto collaborativo pregno di dialogo e risate.
    Terminato ciò, l'intera creatura è poi passata al demiurgo del forum di là e la gestione degli sponsor e quant'altro è roba che ignoro completamente.
    Anzi, se devo dirla tutta, durante la Convention di Igea, la presentazione dell'e-book ha avuto la sfiga di andare in parallelo con la presentazione del discipinare del demiurgo del forum di là. Con la conseguenza ovvia che l'e-book ha avuto pochi riflettori puntati (visto che il demiurgo si è letteralmente trovato il manoscritto in mano una volta terminato).
    Ma questo è un dettaglio.
    Il mio guadagno è stato quello di aver reso solidissimi rapporti di rispetto e amicizia che ancora oggi, a distanza di anni, restano solidi e dove possibile s'accrescono ancora.
    E' la vita.
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    Amato zi Fabri.
    La verità, unica e cristallina è che NOI ci siamo presi il meglio di quell'esperienza.
    Con fatica, determinazione ma anche belle risate, abbiamo spolpato tutti quei valori che hanno a che fare con l'entusiasmo e l'allegria.
    Agli altri gli abbiamo lasciato le ossa (e i rancori divoratori)! Ahahah.

    Il carburante del progetto era nascosto dentro una semplice domanda: "A zì, ti piacerebbe avere tra le mani il meglio della produzione di alcune lodevoli persone e sfogliertelo col sorriso stampato in faccia fino allo sfinimento?"
    La mia risposta era sì!

    E lo avrei fatto a prescindere, pure se mi avessero confinato sulla Luna con un rotolo di carta igienica e l'inchiostro simpatico.
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    Emma. Eterno rispetto! <3
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    Apri il file e controlla da te.
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    Oggi vi racconto di un’esperienza del passato che ha accomunato molti di noi e che ci ha reso orgogliosi di un’epoca irripetibile.

    L’ebook della Confraternita della pizza.

    www.laconfraternitadellapizza.net/...ternita_wdm.pdf

    Una raccolta di cavalli di battaglia redatti da un collettivo di amici più che di forumisti e fortemente voluta dal sottoscritto.

    Per me è stato un onore aver potuto raccogliere dell’ottimo materiale dal forum e poterlo trasformare, assieme all’incredibile aiuto tecnico del fratello di zi Dek, in quello che poi è rimasto un esperimento unico nel panorama dei forum di pizza amatoriali.

    Assieme alle ricette in scaletta, avrebbe dovuto esserci anche il contributo del grande e sempre stimato Salvatore Di Matteo, ma la vita è fatta di compromessi da chi sta più in alto di noi e almeno io personalmente conservo una copia non ufficiale con la sua ricetta.
    E tanto mi basta.

    Sia quel che sia, posso dichiarare finalmente a bocce ferme d'essere orgoglioso del lavoro svolto.

    Riscriverei mille e mille volte la prefazione, perché molte delle persone che vi hanno partecipato oggi sono miei carissimi amici e perché ognuno col proprio contributo ha dimostrato quanto sia fico interagire tra animi arditi e appassionati.

    Certo, rileggere oggi questo passaggio qui in basso, mi costringe a soffocare in un ghignone imbarazzante, perché scorrendo i nomi di chi vi ha partecipato sembra più un necrologio di desaparecidos che una lista di amici che hanno fatto l’impresa!

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    Ma tant’è, garantisco di persona che il progetto è stato una fatica pazzesca, ma di un'autenticità tale per cui ne è valsa davvero la pena.

    Bellecose cose per noi!

    Daje siempre!

    Edited by Kurando - 17/5/2020, 19:19
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    CITAZIONE (LAPERGAMENA @ 17/5/2020, 11:58) 
    Possiamo anche essere a conoscenza di tutti i processi chimici e biologici che avvengono all'interno di un impasto, ma se poi non siamo in grado di metterli in atto, forse dovremmo fare un passo indietro e rivedere le fasi che mancano al completamento del nostro processo conoscitivo della materia.

    Faccio mia la dotta frase qui in alto di Emma e la attualizzo ad oggi nella seguente modalità:

    Possiamo vederci tutti i video 'del fare la pizza' sul web che vi pare e ripetere pedissequamente ogni singola procedura, ma se poi non sappiamo quello che facciamo, forse dovremmo fare un passo indietro e rivedere le fasi che mancano al completamento del nostro processo conoscitivo della materia.

    Dico questo perché in queste settimane buie e tempestose, persone insospettabili mi hanno mandato messaggi per mettermi al corrente del loro inaspettato esordio nel mondo del pane e della pizza.
    Il che è ottimo, ma è poco meno ottima la tendenza attuale in cui molti si convincono che leggendosi sedici righe smozzicate sul web e visionando diciannove video di Jenny Facciodamé, possano imparare in undici mosse tutte le accortezze celate dietro l'universo dell'arte bianca.
    E tutto questo nel brevissimo tempo, va da sé.

    E io dico, regà non è così.
    Nelle faccende che richiedono la nascita di una capacità individuale, serve dedizione, osservazione, studio, ripetizione del gesto, allora e solo allora forse se ne potrà parlare.
    Il tutto e subito è roba che prima s'abbandona e meglio è.
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    A imperitura memoria.

    Inarrivabile.

    Come sempre. <3
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    Bellecose Lukis, senz'altro qualcuno ti saprà dare risposte più tecniche.
    Fattostà che a mio parere il tuo lievito mi sembra bello reattivo e pronto all'uso.
    Considerate le tue foto, partendo dalle ore 16:04, per me alle ore 20.04 avrei cominciato sereno a pizzare/panificare, complici queste temperature odierne appena al di sotto dei 24 gradi, che permettono una triplicazione gagliarda nelle quattro ore o giù di lì (in verità 25 gradi sarebbe un sogno, oltre i 25 tocca stare in campana, che la crescita pompa come una belva).
    Intanto ti racconto quello che ho fatto io oggi. Verso le 14.45 ho tirato fuori il barattolo dal frigo, l'ho lasciato riprendere colorito con le temperature della cucina, alle 15.30 ho rinfrescato e lasciato ovviamente a temperatura ambiente. Intorno alle ore 19 e spicci il mio lievitone era quasi triplicato. E dunque mi sono dato da fare con un impastino, per spararmi domani sera delle montanare fritte, perché domani è deciso che vorrò svenire di fritti intrisoni come piacciono a me. Quelli che poi ti senti male, rosichi, ma sei felice.
    La prima cosa che comunque faccio sempre prima di cominciare ad armeggiare col lievito madre triplicato, è aprire il barattolo e sniffare con la stessa voluttà di un tossico di stupefacenti.
    Il lievito profuma, ha quel misto di farina con una punta acida appena abbozzata che rimane una delle cose più belle di quando si panifica. Ma coi caldi all'orizzonte, andare oltre con la triplicazione del lievito può comportare ritardi che si traducono in lievi zaffi di odore alcolico. Stesso odore che puoi riscontrare (per farti un'idea) quando non utilizzi il lievito da una settimana e sei pronto a rinfrescarlo. Ebbene, odora. L'odore alcolico ti farà lacrimare gli occhi come le cipolle (ahah scherzo, ho esagerato, ma mi hai capito). Ma è un buon modo per scoprire e comprendere il ventaglio di odori che emanerà il tuo lievito. Odora sempre e con l'esperienza le tue narici capiranno quand'è il momento di darsi da fare.
    Sulle farine da utilizzare, io sono sempre rimasto fedele alla mia banale tipo 0.
    Poi vabbe', te ne vorrei dire altre, ma attendo l'intervento di qualche master.
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    (ssshhhh, simon. Dek sappi centellinartelo. Che il zio è stato un confidente stretto di Unabomber shhhh)
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    Bellecose Angelone.
    Qui dentro ci siamo ripresi ciò che ci era stato tolto in altri lidi.
    Che è semplicemente l'arte del condividere, imparare, ridere un cifrone, dire quello che più ci garba e un giorno vederci in seimila dal vivo da qualche parte e pizzare fino al termine di tutte le farine dell'universo. Una cosa così.
461 replies since 4/6/2013
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