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No problem 🙂 . -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Ho visto il tuo phmetro Milligrammo, ti voglio chiedere alcune info sul suo corretto uso. Ti posto in seguito la foto del mio che pare essere identico al tuo. Io tengo la punta di questo, quando in stand-bye immerso nel microbarattolino contenente una soluzione di mantenimento, faccio bene o potrei tenere la punta sempre libera? La soluzione di mantenimento che oh deve avere, ho dimenticato, da tempo ho il phmetro fermo per non uso. . -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Come vedi ho la punta immersa ma ti chiedo ne potrei fare a meno
Edited by Marea(ex Ondadeltempo) - 21/11/2018, 03:53. -
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Io usonun tappino con dentro una soluzione ph4.0 che uso per ricalibrare. Penso sia necessario perché se si lascia a secco si potrebbe rovinare il sensore. Ma su questo non sono un esperto
Io chiederei direttamente alla Hanna instruments. -
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da quel che mi ricordo dell'esame di strumentazione industriale chimica, la soluzione serve solo per ricalibrare. In realtà dovresti avere due barattolini, uno a ph 4.0 e uno a ph 10. In questa maniera gli imposti i range di calibrazione e dovrebbe essere più accurato. . -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Cme faccio io ok Era solo per una conferma. Si shaking ho le bustine di ricalibrazione, il liquido di conservazione e' un altra cosa Però non capisco cosa si secchi se la punta e' vetrosa boh! . -
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ah ok, avevo capito che lo tenevi nella soluzione ph 4.0!!
comunque la soluzione serve per mantenere inalterata la permeabilità della membrana vetrosa.
Altrimenti potrebbero crescerci dei microbi contaminanti che potrebbero inficiare il buon funzionamento della membrana e dare quindi valori sballati.
quindi la risposta è: si è necessario.
p.s. rileggendo bene le istruzioni sembra che tu possa lasciare l'elettrodo a secco.
Naturalmente prima di usarlo dovrai immergerlo da 2 a 12 ore nella soluzione di conservazione per reidratare per bene la membrana.. -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Tu parli di membrana io vedo una punta di vetro!🤔 . -
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Io lo conservo proprio nella soluzione ph 4.0 proprio perché c'è scritto sulle istruzioni che in mancanza della soluzione specifica di mantenimento va benissimo anche utilizzare quella tampone. Però boh . -
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la membrana è la punta di vetro.
Gli ioni permeano attraverso il liquido amorfo che è il vetro. Pure se tu lo vedi solido, il vetro non è un solido ma si chiama liquido amorfo.
Probabilmente ci avrai fatto caso che lasciando per anni una bottiglia di liquore tappata, l'alcool "svanisce". Ecco se lo mettevi in plastica questo non succedeva, l'alcool permea attraverso il vetro ed evapora.. -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Notizia veramente intetessante Shak.
Una altra domanda voglio fare a te e Milligrammo!
Ma che influenza ha una farina molto forte, Per il rinfresco del lievito sul suo sviluppo?
Io uso per il rinfresco una Manitoba da 4,60 W, Potrei usarne una più debole e quindi meno costosa senza compromettere lo sviluppo del lievito? Avete mai fatto una prova in due barattoli differenti con due manitobe di differente forza Per confrontare le differenze?. -
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La forza della farina in questo caso non serve allo sviluppo, quanto piuttosto a rallentare lo sviluppo eccessivo di acidità. Con una farina più debole andrà solo rinfrescata con più frequenza. . -
Marea(ex Ondadeltempo).
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Quindi se ho capito, avendo piu' proteine( cibo) i lieviti sono occupati per piu' tempo a mangiare e quindi meno a fare cacca😊Giusto?
A me interessa rinfrescare meno frequentemente, per tempo e quindi gli do' pappa piu' proteica!
A livello qualitativo e di forza sono equiparate!. -
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Grazie mille per la spiegazione esemplare !! . -
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i lieviti e i lab non si nutrono delle proteine, ovvero del glutine (gliadina e glutenina).
Si nutrono dei prodotti di scarto delle amilasi che attaccano le catene rotte degli amidi producendo zuccheri semplici.
Quindi la forza della farina non c'entra con lo sviluppo.
Devi tenere da conto l'attività amilasica della farina, non la sua forza. Più una farina sarà forte meno attività amilasica avrà più sarà alto il suo FN (Falling Number).
Più una farina sarà debole più sarà basso il suo FN e più sarà elevata la sua attività amilasica.
A seconda dell'attività amilasica il ph dell'impasto scende più o meno velocemente, in base a questo si attivano anche le proteasi che invece attaccano le catene del glutine.
Un contributo all'acidità lo danno anche i LAB e i lieviti del lievito naturale.
capisci quindi che usando una farina forte darai più tempo agli enzimi di attivarsi e quindi ti durerà di più il tuo lievito..