-
Kurando
| .
|
|
|
Condivido il pensiero di Master Shakin.
Nella dinamica viscerale dell'appassionato di pizza, c'è IL momento (fondamentale per la formazione) in cui ogni farina nuova e "di marca" provata viene vissuta come un'epifania. Poi passa il tempo, l'esperienza viene fuori e assieme ad essa giunge anche IL momento in cui si va direttamente al nocciolo della faccenda e magari anche la farina più pulciosa o quella del molino dietro casa, se sapute gestire offrono prodotti clamorosi.
Poi certo, ognuno si sceglie le proprie per attitudine. Io uso da tempo la Dallagiovanna. Mi è ripresa l'infatuazione per il molino d'Emilia di Artena. Trovo notevoli e autentiche le farine di Umberto Di Pietro, sempre a un tiro di schioppo da Roma.
Ma anche coi mixoni di farine generiche, alla bisogna, ho tirato fuori pani e pizze davvero dignitosi.
Tra l'altro, ora che Polselli è approcciabile e non più legato in esclusiva alla Confraternita, devo riprendere qualche contatto. Perché la rossa che provai a suo tempo non mi dispiacque per niente. E poi qui dentro molti mostri sacri la usano da sempre, con risultati stellari.
|
|
| .
|
17 replies since 14/12/2020, 12:33 1967 views
.